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Parole & Musica nei Musei

Appuntamento sabato 1° aprile al MUVE Museo del Vetro

Torna la rassegna “Parole & musica nei Musei”.
Un’occasione per amalgamare musica, arte e cultura, in una combinazione vincente di emozioni.

Stefania Viti, aprirà la serata con un intervento sulla mostra presente al Museo “Una valigia di calici vetri incisi nella valigia di un commesso viaggiatore” a seguire lo spettacolo “E lo chiamavan Drago”

Appuntamento sabato 1° aprile, ore 18 al MUVE Museo del Vetro.

Stefania Viti
Un brindisi al “boom”. Dai calici della valigia di un commesso viaggiatore alla fortuna del vetro di Empoli negli Anni ’60

A seguire il concerto “E lo chiamavan Drago”.
Elisa Prosperi, voce
Massimo Giannini, voce e percussioni
Sandro Tani, sassofoni
Tommaso Ceccatelli, chitarra elettrica
Mirco Capecchi, contrabbasso

Gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso – quelli del cosiddetto boom economico – furono anche anni di grande fermento artistico in Italia. L’ottimismo della rinascita, il ritrovato benessere, l’ausilio di nuove tecnologie, dettero un notevole impulso alla canzonetta made in Italy.
Sul solido impianto della grande melodia all’italiana, si aggiungevano elementi nuovi e a volte inediti.
La geografia della canzone stava cambiando: si cominciava a guardare oltreoceano prima che oltremanica, e la musica veniva contaminata da elementi di jazz e di rhythm and blues; i testi, di una voluta spensieratezza e sbruffoneria, trovavano un’ambientazione quasi sorprendente: Milano con le sue fabbriche, le auto e i grandi magazzini. La contestazione, gli anni della discussione che avrebbero portato ulteriore linfa alla musica italiana erano dietro l’angolo. Adesso era il momento di godersi la vita e di guardare con ritrovata fiducia al mondo e al futuro.

In questo spettacolo, nato da un’idea di Massimo Giannini, troviamo un breve ma significativo campionario della musica leggera di quegli anni. Un viaggio che ci porta dalla Napoli di Carosone alla Torino di notte di Fred Buscaglione, fra sonorità più tipicamente italiane ed echi e suggestioni provenienti dall’America o addirittura dall’Africa. Brani immortali e bizzarre perle un po’ coperte di polvere, suadenti melodie e ritmi più incalzanti affidati ad un gruppo di bravissimi ed esperti musicisti dell’area empolese, tutti insegnanti del CAM di Empoli, che hanno dato una veste personale, essenziale ma raffinata, a queste grandi canzoni.
Il titolo dello spettacolo prende spunto da una canzone di Giorgio Gaber, La Ballata del Cerutti, il cui protagonista è il simbolo di quegli anni romantici, un po’ fanfaroni forse, ma creativi, positivi e pieni di vita.

Biglietti | Intero 4 €; ridotto 2,50 € (possessori carta giovani)
Prenotazione obbligatoria entro le ore 19 del giorno precedente presso il MUVE