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FIAMMA NICOLODI

Un ricordo di Marco Vincenzi

Pubblichiamo un ricordo di Fiamma Nicolodi, scritto dal nostro ex direttore Marco Vincenzi:
Nel 2001, sebbene lavorassi come direttore del Centro Busoni da cinque anni, non conoscevo ancora di persona Fiamma Nicolodi: naturalmente avevo letto Musica e musicisti nel ventennio fascista e altri suoi testi e sapevo che era una musicologa di riferimento per lo studio della cosiddetta “generazione dell’Ottanta”, ma anche per tutto il Novecento storico italiano: suo nonno materno era Alfredo Casella, e certo Fiamma aveva potuto disporre di documenti famigliari non accessibili ad altri studiosi, però il suo occhio critico, la sua competenza e la sua capacità di inserire compositori quali Respighi, Pizzetti, Malipiero in una prospettiva europea erano indiscutibili. Per queste ragioni, quando venni invitato per una relazione a un convegno busoniano tenutosi a Berlino nel giugno di vent’anni fa, immaginai che mi sarei sentito in soggezione a sedere allo stesso tavolo con una studiosa del suo rango; per di più eravamo soltanto tre italiani in mezzo ai nomi più rappresentativi fra gli esperti di Busoni in ambito internazionale.
Rimasi sorpreso quando Fiamma entrò nella Curt Sachs Saal della Philarmonie, sede del convegno: fuori pioveva forte, e lei entrò completamente fradicia ma sorridente. Individuandomi subito, chissà da cosa, mi venne incontro come se ci fossimo sempre conosciuti e iniziò a parlare di quanto era affascinante Berlino, che si trasformava continuamente, e di quello che era riuscita a vedere della città nonostante il tempo. Passammo alcuni giorni con una naturalezza che non avrei mai ipotizzato: ovviamente il contributo di Fiamma era vario e interessante, ma lei fu così gentile da chiedermi dove mi fossi documentato per il mio, che disse di aver molto apprezzato.
Negli anni successivi, ci siamo sentiti di tanto in tanto: Fiamma si era sempre fatta viva in occasione delle pubblicazioni degli atti dei nostri convegni empolesi. Pochi mesi fa le avevo scritto per una ricerca su Mario Pilati, compositore napoletano vicino a Pizzetti morto poco più che trentenne, in merito quale lei aveva saputo indirizzarmi alle poche fonti disponibili con la consueta perizia e affabilità. Per quanto riguarda Busoni, aveva approfondito l’annosa questione dei delicati rapporti coi colleghi italiani dell’epoca, trovando una chiave di lettura chiarificatrice. Mi piace ricordarla come una signora nel mondo della musicologia, una signora che metteva a disposizione la propria professionalità con eleganza, garbo e ironia, oggi così rare in tanti ambienti.