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European Youth Orchestra “Ferruccio Busoni“

Concerto della European Youth Orchestra “Ferruccio Busoni” diretta da Sergio Alapont. L’ideazione della nuova orchestra nasce dalla volontà di dare l’opportunità a giovani musicisti professionisti di riunirsi a Empoli e cimentarsi in un importante repertorio. Un’idea, inizialmente quasi una scommessa, che fin dalle prime battute ha riscosso grande successo: sono più di novanta le adesioni provenienti da tutta Europa per la selezione e l’ammissione in questo nuovo organico orchestrale. I musicisti ammessi si riuniranno a Empoli per sette giorni di formazione intensiva con il direttore d’orchestra Sergio Alapont, bacchetta di fama internazionale, più volte applaudito sul podio del Maggio Musicale Fiorentino e altri professori, prime parti di prestigiose orchestra italiane. Una residenza artistica che culminerà proprio con l’esecuzione in pubblico del 19 luglio.

IL PROGRAMMA – Ad aprire la serata saranno i tre brani finalisti del Secondo Concorso Internazionale di Composizione “Ferruccio Busoni” con conseguente premiazione dei vincitori da parte della giuria e con l’assegnazione del premio del pubblico.

A seguire Berceuse élégiaque , op. 42 KV 252 di Ferruccio Busoni. Questo brano del 1909 è uno dei più significativi della produzione del compositore empolese, tanto che egli stesso affermò: «In questo pezzo mi riuscì per la prima volta di trovare una sonorità personale e di risolvere la forma nel sentimento». In esso si avverte già una sperimentazione che anticipa le sonorità caratteristiche delle avanguardie musicali novecentesche. Vi è anche un elemento biografico non di poco conto: Ferruccio Busoni, infatti, dedicò questa scrittura musicale alla propria madre, Anna Weiss, celebre pianista, che era venuta a mancare da poche settimane.

In chiusura, l’opera in atto unico La voix humaine di Francis Poulenc, su libretto di Jean Cocteau, affidata alla voce del soprano empolese Lavinia Bini. La protagonista senza nome, “Elle”, è sola sulla scena. Si rivolge al suo interlocutore, l’amato, attraverso un dialogo telefonico, continuamente disturbato da interferenze, dall’insperato epilogo. Un’opera che ci parla dell’attesa, dell’assenza, dell’incomunicabilità, della distanza fisica e, soprattutto, affettiva, che trova nella musica la corrispondenza più assoluta agli stati d’animo della protagonista. Composta nel 1958, quest’opera è pienamente moderna ed espressione ancora oggi del nostro tempo.

Turandot di Giacomo Puccini

Un appuntamento unico per tutti gli amanti della lirica!

Nella splendida cornice di Piazza Farinata degli Uberti a Empoli andrà in scena Turandot di Giacomo Puccini, uno dei due titoli scelti per l’Opera in Piazza 2024.

Turandot di Giacomo Puccini è un’opera in 3 atti lasciata incompiuta e successivamente completata da Franco Alfano, suo allievo. Fu rappresentata per la prima volta il 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale interruppe la rappresentazione a metà del terzo atto, ovvero dopo l’ultima pagina completata dall’autore, dichiarando al pubblico: «Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.» La sera successiva, sempre sotto la direzione di Toscanini, l’opera fu rappresentata nella sua completezza, includendo anche il finale di Alfano. L’incompiutezza dell’opera è oggetto di discussione tra gli studiosi: c’è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa della morte dell’autore, bensì per l’impossibilità da parte del Maestro di risolvere il nodo cruciale del dramma: la trasformazione della principessa Turandot gelida e sanguinaria, in una donna innamorata.

Turandot di Ferruccio Busoni

TURANDOT
Fiaba cinese in due atti da Carlo Gozzi
Libretto e musica di FERRUCCIO BUSONI
Traduzione italiana di Oriana Previtali Gui

 Personaggi e interpreti

Altoum: Andrea Scannerini

Turandot: Silvia Pantani

Adelma: Ariel Bicchierai

Calaf: Micheal Alfonsi

Barach: Claudio Mugnaini

La Regina Madre di Samarcanda: Maila Fulignati

Truffaldino: Matteo Bagni

Pantalone: Sandro Degl’Innocenti

Tartaglia: Andreas Garivalis

Una cantante: Seoyeon Choi

 

ORCHESTRA FERRUCCIO BUSONI DI EMPOLI

Maestro direttore e concertatore: Miriam Nĕmcová

Regia: Franco Spina

 

LABORATORIO CORALE DEL CENTRO STUDI MUSICALI

“FERRUCCIO BUSONI”

Maestro del coro: Stefano Boddi

 

Collaboratore al pianoforte: Andrea Severi

Light designer: Gianni Pollini

Parrucche, trucchi, attrezzi e costumi: Fabio Miari

 

In collaborazione con l’Associazione Il Contrappunto

 

Biglietti:
1° settore – intero € 30  / ridotto* € 26
2° settore – intero € 25 / ridotto* € 21
3° settore – intero € 20 / ridotto* € 15
Under 18 € 10

Riduzione soci unicoop Firenze

Orchestra Sinfonica “Città di Grosseto”

ORCHESTRA SINFONICA “CITTÀ DI GROSSETO”
Direttore: FRANCESCO D’ARCANGELO
Soprano: Daniela Del Monaco
TELEMANN Ouverture-Suite in sol maggiore TWV 55:G2 (“La bizarre”)
RESPIGHI Il tramonto, P 101
ČAJKOVSKIJ Serenata in do maggiore per archi, op. 48

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Intero € 15,00 – Ridotto* € 12,00
NOVITA’Under 18: € 5,00 – Gratuito: fino a 6 anni compiuti
*Riduzione per Soci Unicoop Firenze, under 26 e over 65

Orchestra della Toscana, Erina Yashima e Martin Owen

ORCHESTRA DELLA TOSCANA
Direttore: ERINA YASHIMA
Corno: Martin Owen
C.M. von WEBER Der Freischütz, Ouverture
R. STRAUSS Concerto n.2 in mi bemolle maggiore per corno
DVOŘÁK Sinfonia n.9 in mi minore op.95 Dal nuovo mondo

Entrare in confidenza con un’orchestra, per la direttrice Erina Yashima, “è un po’ come prendere lezioni di guida per avere la patente automobilistica. Prima bisogna aver fatto un certo numero di ore di pratica nel traffico, nelle strade sterrate e di notte per essere ammesso all’esame. Dopodiché, se si ottiene la patente, non è che la macchina va da sé, perché al volante dobbiamo fare sempre tanta attenzione a quel che si fa”. Yashima è una guidatrice provetta, come dimostra il percorso folgorante che in una manciata d’anni l’ha portata dall’essere studentessa e assistente di bacchetta leggendarie a prendere su di sé la responsabilità di grandi orchestre come la nomina a primo direttore della Komische Oper di Berlino arrivata a settembre 2022. Lei, origini giapponesi, passaporto tedesco, ha studiato in Germania e a Vienna. Anno di svolta il 2015, quando ha partecipato all’Opera Academy verdiana tenuta a Ravenna da Riccardo Muti, di cui poi è stata assistente a Chicago. Nel programma insieme all’ORT, collabora con Martin Owen, primo corno della BBC Simphony che si cimenta con il Concerto n.2 di Richard Strauss, partitura con lo sguardo rivolto nostalgicamente al passato. Poi si ascolta la Sinfonia Dal Nuovo Mondo di Antonín Dvořák. In apertura l’Ouverture da Der Freischütz (Il franco cacciatore) di Carl Maria von Weber.

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Biglietti:
Intero € 15,00 – Ridotto* € 12,00
NOVITA’Under 18: € 5,00 – Gratuito: fino a 6 anni compiuti
*Riduzione per Soci Unicoop Firenze, under 26 e over 65

Orchestra da Camera Fiorentina

ORCHESTRA DA CAMERA FIORENTINA
Direttore: GIUSEPPE LANZETTA
Violino: Augusto Vismara
Pianoforte: Elisa Racioppi
ELGAR Serenata
BUSONI Concerto per pianoforte e archi in re minore, op.17
MENDELSSOHN-BARTHOLDY Concerto per violino, pianoforte e archi in re minore

Sia Felix Mendelsshon Bartholdy che Ferruccio Busoni sono stati precocissimi nello scrivere musica. Caratteri che poi si evolveranno o si confermeranno (specialmente in Mendelsshon, piuttosto che Busoni il quale a 12 anni appare ancora legato a tratti stilistici altrui) in due figure di grande personalità e di importantissima presenza nella storia della musica. E’ interessante soprattutto la vivace scrittura solistica di Busoni che già si conferma gran pianista; e l’Adagio di ispirazione schubertiana si risolve in un riuscitissimo dialogo tra solista e orchestra. Nel caso di Mendelssohn si dà per certo che la prima esecuzione fu fatta dal compositore stesso in occasione di uno dei concerti privati organizzati presso la sua residenza a Berlino. Un programma quindi che vuole testimoniare quella speciale verve che tanti grandi compositori hanno avuto in gioventù.

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Biglietti:
Intero € 15,00 – Ridotto* € 12,00
NOVITA’ Under 18: € 5,00 – Gratuito: fino a 6 anni compiuti
*Riduzione per Soci Unicoop Firenze, under 26 e over 65

Angela Hewitt, pianoforte

Pianoforte: ANGELA HEWITT
BACH Variazioni Goldberg

Coproduzione con Associazione Mosaico e Note di Classica 2024

«Suonare il pianoforte è sempre stata per me fonte di gioia»: a parlare è Angela Hewitt, pianista canadese tra le più acclamate interpreti bachiane.
Angela Hewitt occupa una posizione unica tra i principali pianisti di oggi. Con un vasto repertorio e frequenti apparizioni sia in recital sia con le principali orchestre di Europa, Americhe e Asia, è un’artista pluripremiata e le sue esibizioni di Bach l’hanno affermata come una delle principali interpreti di questo compositore. Nel 2020 ha ricevuto la Medaglia Bach della Città di Lipsia: un grandissimo onore che per la prima volta, nei suoi 17 anni di storia, è stato assegnato a una donna..

Il titolo originale dell’opera è Aria mit verschiedenen Veränderungen (Aria con diverse variazioni) e fu completata da Bach nel 1742, periodo in cui i suoi interessi si stavano spostando dalla frenetica attività delle cantate a una produzione più intimamente speculativa. Le Goldberg sono, assieme al secondo volume del Clavicembalo ben temperato e all’incompiuta Arte della fuga, uno dei meravigliosi frutti di quell’atteggiamento maturo. Bach le aveva pensate anche con scopi didattici e come summa di tutte le conoscenze strumentali dell’epoca. La tecnica tastieristica e l’uso delle forme lo dimostrano: canoni, fughette, gighe e toccate si adattano con incredibile semplicità al basso dell’Aria. Dieci delle trenta variazioni sono scritte per le due tastiere del clavicembalo e, fino ai primi decenni del XX secolo, nell’eseguirle al pianoforte si era soliti apportare delle piccole, ma filologicamente intollerabili, rivisitazioni del testo. Solo nel 1955 il virtuosismo mirabolante di un artista come Glenn Gould arrivò a dimostrare che le Goldberg potevano essere suonate rispettando la scrittura originale, aprendo così le porte a un nuovo modo di interpretare Bach al pianoforte.

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Biglietti:
Intero € 15,00 – Ridotto* € 12,00
NOVITA’Under 18: € 5,00 – Gratuito: fino a 6 anni compiuti
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Arsenii Mun, pianoforte

Pianoforte: ARSENII MUN
Vincitore del 64° Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni 2023 di Bolzano e vincitore del Premio Arturo Benedetti Michelangeli
BACH-BUSONI Nun komm, der Heiden Heiland BWV 659
HAYDN Sonata in mi bemolle maggiore, Op. 92, HOB:XVI:52
CHOPIN Mazurkas (Op.6 N.1, Op.17 N.2, Op.17 N.4); Barcarolle Op. 60
SKRJABIN Sonata Fantasia in sol diesis minore N. 2 Op. 19
RAVEL Gaspard de la nuit
LISZT Rapsodia ungherese N. 2

Arsenii Mun è il vincitore assoluto del 64° Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni 2023. Il pianista ventiquattrenne si è aggiudicato anche il prestigioso Premio Arturo Benedetti Michelangeli, assegnato solo in caso di verdetto unanime della giuria, caso piuttosto raro visto che questo riconoscimento non veniva concesso da quasi tre decenni. Inoltre, è stato votato online da una stragrande maggioranza di spettatori da tutto il mondo, aggiudicandosi il Premio del Pubblico.
L’astro nascente del pianismo mondiale ricorderà Busoni eseguendo la trascrizione del preludio corale Nun komm, der Heiden Heiland, BWV 659 di Bach oltre ai brani di altri grandi compositori quali Haydn, Chopin, Skrjabin, Ravel, Liszt.

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Al via la campagna abbonamenti Noi siamo musica
Da lunedì 27 novembre sarà possibile confermare gli abbonamenti e sottoscrivere i nuovi, sia presso gli uffici del Centro Busoni sia presso la Libreria Rinascita (Via Ridolfi, 53) sia da Bonistalli Musica (Via F.lli Rosselli, 19)

TARIFFE: Abbonamento per 12 concerti
Abbonamento Intero: € 150,00
Abbonamento Ridotto*: € 120,00
NOVITA’ Abbonamento Under 18: € 50,00
*Riduzione per Soci Unicoop Firenze, under 26 e over 65

Biglietti:
Intero € 15,00 – Ridotto* € 12,00
NOVITA’Under 18: € 5,00 – Gratuito: fino a 6 anni compiuti
*Riduzione per Soci Unicoop Firenze, under 26 e over 65

Italian Harmonists, le voci del Teatro alla Scala

ITALIAN HARMONISTS
Le voci del Teatro alla Scala di Milano
Donne e motori, son gioie e tenori
In occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini

Tenore: ANDREA SEMERARO
Tenore: GIORGIO TIBONI
Tenore: LUCA DI GIOIA
Tenore: MICHELE MAURO
Basso: SANDRO CHIRI
Pianoforte: JADER COSTA

Ricorre nel 2024 il centenario della morte di Giacomo Puccini e non poteva mancare un doveroso omaggio al grande Maestro da parte del gruppo Italian Harmonists.
Un titolo scanzonato quello del loro recital, che intende unire, nel percorso narrativo del Puccini uomo e compositore, le sue grandi passioni: musica, donne, motori e tecnologia.Le automobili furono lo specchio del suo carattere irrequieto, incessantemente alla ricerca di novità e segno di libertà, autonomia e ricchezza. Le cronache ci dicono che tra il 1901 e il 1924 ne acquistò addirittura quattordici, a partire dalla splendida De Dion Bouton, quando ancora nemmeno il re d’Italia ne possedeva una.
Amava le nuove tecnologie, si interessava dei continui sviluppi della meccanica…e se lo poteva permettere.
Del resto, l’automobile è sempre una lei e lui, che di donne e motori s’intende parecchio, trova naturale ammirare con trasporto l’involucro perfetto della carrozzeria e accarezzare quegli interni trafilati di pelle come se sfiorasse l’incarnato di una donna, o far andare su di giri il motore come se desse voce ai suoi personaggi, Mimì, Manon, Tosca, Butterfly, Turandot, protagoniste dei suoi drammi, elementi imprescindibili di molte delle sue opere, ‘motore’ e anima della vicenda.
Il gruppo vocale è composto da quattro tenori, un basso e un pianista, che ci raccontano Puccini in musica e parole, con la maestria e la brillantezza che da sempre li contraddistingue, attraverso una offerta musicale variegata ed inedita.

Photo credit: Alice Colombo e Camilla Canalini

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Orchestra della Toscana, con Andrea Battistoni e Dmitry Masleev

ORCHESTRA DELLA TOSCANA
Direttore: ANDREA BATTISTONI
Pianoforte: Dmitry Masleev
ČAJKOVSKIJ Concerto n.1 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra Op.23
BORODIN Nelle steppe dell’Asia centrale
RIMSKIJ-KORSAKOV Sinfonietta su temi russi in la minore Op.31

“Un talento tecnico fatto di rigore ed elasticità” che mostra “una notevole maturazione di interprete”. Così Giuseppe Rossi, sulla “Nazione”, ha descritto Andrea Battistoni sul podio dell’Orchestra della Toscana per il concerto conclusivo della stagione scorsa. Il giovane direttore veronese torna all’ORT: occasione per ascoltarlo con attenzione, perché non è consueto trovarlo spesso in Europa. Infatti negli ultimi anni la sua carriera si è sviluppata soprattutto in Giappone, dove da sette anni è comandante in capo della Tokyo Philharmonic. Nel programma che propone c’è la Russia all’ennesima potenza. Ossia i tanti temi popolari presenti nella Sinfonietta di Rimskij-Korsakov, tra i fondatori del nazionalismo musicale russo insieme a Borodin, le cui Steppe dell’Asia centrale descrivono in suoni spazi sconfinati: una carovana di asiatici scortata dall’esercito zarista. Poi arriva un pezzo da novanta, il Concerto op.23 di Čajkovskij, banco di prova per ogni virtuoso del pianoforte che aspiri all’olimpo. Vette che può raggiungere senza difficoltà il siberiano Dmitry Masleev, vincitore del prestigioso Concorso Čajkovskij di Mosca nel 2015.

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